LA LUCE IN SALA


FOTOGRAMMA/PENSIERO #24: MAMMA HO PERSO L’AEREO
25 dicembre 2015, 1:54 am
Filed under: Fotogramma/Pensiero

Cattura

(Mamma ho perso l’aereo, USA, 1990, Chris Columbus)

NATALE COME FESTA DEL SOSPETTO. Un Natale detestabile è il Natale senza Cristo. Miserabile è il mondo che non ha potuto rinunciare alla carta dorata che intasa i cassonetti, al glitter appiccicoso e ai cenoni da purga,  pur avendo rifiutato il movente primordiale di questa nevrosi collettiva. Ma dietro al buonismo da quattro soldi, dietro al girovagare esausti attorno a bancarelle che vendono il nulla, ai selfie autocompiaciuti davanti a teofanie laiche di luci colorate, a canzoni insensatamente allegre che parlano di campanelle e neve, c’è per ciascuno una frazione di secondo dedicata al sospetto… ossia che il Natale di una volta possa mandare un eco di senso anche a quello di oggi. Un senso virtuale, antropologico o spirituale, ma un senso. Un ricordo e forse una sfumatura nostalgica.

Un pensiero ritrito, ne sono consapevole, ma adatto a un fotogramma tutt’altro che originale: tratto cioè da un classico delle feste natalizie Mamma ho perso l’aereo. Un film irresistibile che entra prepotentemente nei salotti di tutte le case ogni anno a Natale, perché è carino, perché fa ridere e perché, diamine, sa di Natale! Girato nel 1990 non era costretto a fare le capriole per dare un senso alle cose e scaldare i cuori q.b., era sufficiente ritagliare un minuto per 1) mostrare una chiesa, 2) far sentire Oh Holy Night e 3) esprimere un paio di concetti cristiani – senza esagerare per carità – (tra cui: “In chiesa sei sempre gradito” e “Io mi sentivo triste; questo [la chiesa] è il posto giusto se sei scontento di te”).

Questa ritualità della visione di classici natalizi come questo mi riporta alla mente le straordinarie parole di Papini:

Raschiate gli affreschi dalle chiese, portate via i quadri dagli altari e dalle case e la vita di Cristo riempie i musei e le gallerie. Buttate nel fuoco messali, breviari ed eucologi e ritrovate il suo nome e le sue parole in tutti i libri delle letterature. Perfin le bestemmie sono un involontario ricordo della sua presenza.

(G. Papini, Storia di Cristo, Firenze, 1921, p. X)

Perciò possiamo rallegrarci anche della festosità  fine a sé stessa che vorrebbe giustificare da sola tutto quanto… essa porta in sé il tarlo di un meraviglioso sospetto…. e chi non resisterà e vorrà sorridere di Kevin e dei suoi trabocchetti anche quest’anno, non potrà evitare quel minuto tutto anni ’90 in cui per dire che è Natale, occorre accennare alla sua autentica bellezza.

Auguro di cuore un sereno Santo Natale a te che leggi, alla tua famiglia e a tutti i tuoi cari.


1 commento so far
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Ti leggo solo ora.
Ma come dice qualcuno, è Natale tutto l’anno, perciò: buon Natale! (Oh oh oh. Ehm).

Commento di Denise Cecilia S.




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