LA LUCE IN SALA


TRE SPOT PRO LIFE FIRMATI GRASSROOTS
28 febbraio 2012, 9:56 PM
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Era da un bel pezzo che non passavo a controllare lo stato dei lavori di aggiornamento del sito ufficiale della Grassroots Film, la casa di produzione di ispirazione cattolica newyorkese cui sono un po’ affezionato, e di cui abbiamo parlato in occasione del suo noto successo The Human Experience o del magnifico promo della scorsa edizione della GMG. Fra il nuovo materiale caricato sul sito possiamo trovare alcuni videoclip atti a sensibilizzare gli americani in occasione delle elezioni politiche del 2008 e per quelle attualmente in corso (commissionati per il sito catholicvote.org dal Fidelis Center for Laws and Policy). Questi video mostrano una certa prosopopea tutta a stelle e strisce, nonché il tono celebrativo/epico che tanto piace a quelli della Grassroots Films. All’interno di questa serie di filmati (alcuni davvero fantastici altri, come dicevo, un tantinello pomposi) ce n’è una serie dedicata a una questione fondamentale di ogni elezione: LA VITA.  Che ci sia bisogno di realizzare una serie di spot con slogan convincenti per promuovere il diritto alla vita è fantascientifico (quasi quasi siamo sullo stesso livello dello spot che si immagina J.D. nel serial Scrubs: “Non soffocate i bambini”, dategli un occhio!), ma il fatto è, a parte gli scherzi, che questi spot purtroppo servono e fortunatamente c’è chi li fa… e fortunatamente anche bene.

Se ve ne parlo non è solo per il gusto ozioso di frugare nelle produzioni video di ispirazione cattolica… ma per ricordare che l’appuntamento della Marcia Nazionale per la Vita si sta avvicinando. Quest’anno le date scelte sono sabato 12 maggio (convegno presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum e adorazione eucaristica in riparazione per il crimine dell’aborto) e domenica 13 maggio (la marcia vera e propria dal Colosseo e arrivo a Castel Sant’Angelo). Sul sito indicato troverete tutte le informazioni necessarie.

Il mio preferito? Il secondo, ovviamente.



OSCAR 2012: GOD IS THE BIGGER ELVIS
17 febbraio 2012, 8:28 PM
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Se nelle categorie più prestigiose di questa ottantaquattresima serata degli Oscar mi sono compiaciuto di poter trovare ripetutamente The Tree of Life, nella categoria “Miglior documentario breve” sono altrettanto contento di incontrare una produzione dedicata a un personaggio di indubitabile fascino: del suo percorso dai numerosi successi hollywoodiani (e in procinto di un matrimonio da favola) al chiostro di un convento di clausura avevo parlato lungamente qui; sto parlando di Mother Dolores Hart, la cui vita è appunto oggetto di un documentario della durata di 37 minuti (sarà trasmesso per la prima volta il 5 aprile sul canale della… HBO!). La regista Rebecca Cammisa ha dichiarato di aver realizzato il documentario per tentare di capire che cosa spinge qualcuno che si sia trovato così in alto come Dolores a scegliere la vita religiosa. La risposta la dà con gran nettezza la protagonista della vicenda (tuttora un membro votante dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences): “Adoravo Hollywood. Non l’ho lasciata perché era un luogo di peccato. Ho lasciato Hollywood per l’urgenza di una cosa misteriosa chiamata vocazione. È una chimata che proviene da un altro luogo che chiamiamo Dio, perché non abbiamo altro modo per dirlo. È una chiamata d’amore. Perché scali una montagna?”. (fonte)



AGGIORNAMENTI: THE VOW
16 febbraio 2012, 2:19 PM
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Questo 14 febbraio, giorno dedicato a  S. Valentino, è uscito nelle sale americane il film The Vow (Michael Sucsy), una romanticheria giusta giusta per l’occasione (da noi se ne riparla a maggio, titolo previsto: La memoria del cuore). Sarebbe facilissimo, per i non estimatori del genere, ignorarlo dai cartelloni pubblicitari fino ai futuri passaggi televisivi estivi, ma mi sono imbattuto in un articolo interessante che propone alcune riflessioni.

Page (Rachel McAdams) e Leo (Channing Tatum) si incontrano, si corteggiano si innamorano e si sposano in un museo d’arte (con cerimonia assai informale e dopo una immancabile fase di convivenza), ma tutto ciò non è altro che un flashback: il film ruota attorno a un grave incidente automobilistico che viene a segnare la storia di questa coppia. Con la perdita della memoria Page, immemore non solo del matrimonio ma anche di aver mai conosciuto Leo, sente risvegliarsi l’interesse per il suo ex fidanzato Jeremy. Intuire la direzione che prenderà la trama è piuttosto semplice, ma ad essere ben meno scontato è il peso che riveste il matrimonio in questo film. Ok, si è dimenticata: lui potrebbe farsene una ragione (che ci vuoi fare? Si vede che non era destino), e firmare un paio di fogli, no?

Che l’aitante Leo potesse lanciarsi in un ri-corteggiamento all’ultimo respiro anche senza l’ingombro del matrimonio, in nome di un bruciante sentimentalismo, era cinematograficamente possibilissimo. Quest'”ingombro” è anzi del tutto opzionale, nel genere sentimentale, ma il film, che pur non cerca alcun appiglio alla fede, stupisce sin dalla scelta del titolo: “The Vow” (cioè “Il voto”). A detta dell’articolista di Catholic Exchange, il film avrà risonanza fra i cattolici e in particolare proprio fra quelli che sono sposati. Il matrimonio passa, ed è normale, attraverso momenti allegri e altri che sono l’esatto opposto, semplici e altri che appaiono invalicabili, e proprio perché i sentimenti presto o tardi si normalizzeranno occorre sapere che vivere il matrimonio significa anche, in un certo senso, ri-corteggiarsi a vicenda di volta in volta.

Sister Rose Pacatte (American Catholic) osserva che il film avrebbe certamente potuto osare di più nell’analisi del dilemma emotivo e morale, ma reputa comunque significativo il valore che Leo dà al suo voto e gli sforzi che compie per non infrangerlo. Sister Rose ha inoltre chiesto cosa ne pensasse a un sacerdote che per molti anni ha lavorato presso un tribunale matrimoniale dicesano:”È sufficiente dire, per questo film, che da una prospettiva cattolica la decisione della donna di dare valore a quanto dimenticato come a un reale impegno, non disfarsene soltanto ma dargli importanza e tentare di riscoprirlo, è davvero ammirevole  e in pieno accordo coi nostri insegnamenti sulla sacralità del matrimonio”. Insomma, di questi tempi, se volete la mia, non è poco.

Il film nasce dal libro testimonianza scritto da Kim e Krickitt Carpenter, una coppia di mormoni che ha vissuto sulla propria pelle l’intera vicenda. Arriverò ad andare al cinema per un film sentimentale? Si vedrà.

Alla prossima.



AGGIORNAMENTI FLASH
11 febbraio 2012, 4:15 PM
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Sono tornato! Sto letteralmente relegando il blog nella sezione “cose da rimandare”… ma questi son giorni di tuono! Ricomincio a dare segni di vita con un velocissimo post di aggiornamento.

CRISTIADA: FACCIAMO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE – Riprese finite già nel 2010, lancio continuamente procrastinato, blog gemellato al sito ufficiale in penoso silenzio dal post “Ci scusiamo per il pesante ritardo”…del 13 Settembre 2010 (e altrettanto dai profili Facebook e Twitter dedicati). Cosa diamine sta succedendo? Insomma, non è un film girato dal mio vicino di casa in cantina con quelli del circolo della briscola avvinazzata: ci hanno lavorato Andy Garcia, Eva Longoria, Eduardo Verástegui, Peter O’Toole… la regia è di Dean Wright…le musiche di James Horner!!! Un film che tuttavia “forse nessuno riuscirà a vedere, dato che da mesi e mesi cerca invano un distributore”, riporta Respinti su La Bussola Quotidiana in occasione di un articolo dedicato ai Cristeros. Tutto tace… ma volendo potremmo prendere per buona una voce che mi piace un sacco. Pare (notate la sottolineatura), stando alle chiacchiere (rinotatela) su vari forum americani e messicani, che la produzione abbia rimandato ancora la premiere per attendere….. la visita in Messico, questa primavera, di Benedetto XVI! La cosa ha un senso… anzi, un bellissimo senso. E qualunque cosa accada non perdiamo l’occasione di riflettere un po’: farà la stessa fine che hanno fatto qui da noi There be Dragons, il magnifico Katyn, e tanti altri? Cosacosa? Esiste una censura non cattolica???

THE WAY IN ITALIA!!! – Sarà vero? Un gentile lettore me lo segnala (grazie PM) e i siti di cinema lo confermano: finalmente vedremo THE WAY in Italia da venerdì 29 giugno! Di questo film ne abbiamo già parlato più volte (qui soprattutto) e, considerato che avevo già gettato la spugna, sono contentissimo. Perché c’è da essere ottimisti (anche se il sito della 01 Distribution, al solito, tace)? Perché hanno già cambiato il titolo: IL CAMMINO PER SANTIAGO… Vabbeh, può andare -non mi va certo di stare a tirar fuori il pelo nell’uovo da una notizia del genere-.

Alla prossima!